16 novembre 2013

Sabato in Poesia:"Tu che ai valzer d'un tempo" di Giorgio Caproni

La poesia è tratta dalla raccolta Cronistoria del 1943. Il titolo della raccolta sembra alludere ad una sorta di resoconto, un diario, in cui l'autore sembra ripercorre le tappe della sua storia personale, segnata dal dolore per la morte della sua fidanzata Olga Franzoni e successivamente dal nuovo incontro con la futura moglie Rina. Nella lirica che segue, argomento centrale è il confronto temporale tra due momenti differenti e lontani: quello del passato, a cui la donna sembra abbandonarsi come in un leggero vortice di valzer, e quello della sua assenza nel tempo presente, arricchito dal profumo degli agrumi e segnato da un lampeggiare di fumi sulla collina. Nella seconda strofa sono presenti richiami e parallelismi molto forti, che giocano ancora col movimento nel tempo: il profumo degli agrumi ricorda quello della donna, i fumi sulla collina riprendono l'ardore della sua giovinezza, che si manifesta nella floridezza del seno attraverso la metafora dei carboni ardenti. L'immagine si mostra infine per quella che è: sogno nelle evocazioni di canzoni ormai diroccate dal vento.

METRO: versi brevi di diversa misura, con prevalenza di ottonari, tranne il v. 1, 12, 13 che sono settenari, il v. 2 decasillabo, il v. 7 ternario, il v. 9 senario. Vari giochi di rime interne e consonanze e riecheggiamenti. 


Tu che ai valzer d'un tempo
in una furia lieve di suoni
ti lasci, non senti il tempo
di questo giorno che odora
d'agrumi - non senti il lampo
sulla collina nei fiumi
di marzo.

 Nei tuoi profumi
remota, uno sfarzo
di giovinezza al tuo petto
arde carboni - un perfetto
sogno: le tue canzoni
diroccate dal vento.

Giorgio Caproni


Giorgio Caproni (1912-1990) fu un poeta, critico letterario e traduttore. Nacque a Livorno il 7 gennaio, dove trascorse gli anni dell'infanzia. A dodici anni si trasferì a Genova, città in cui compì i primi studi di violino e composizione in Conservatorio e conseguì l'abilitazione magistrale. Nel 1939, dopo un breve soggiorno a Pavia, si trasferì a Roma dove trascorse il resto della vita pur spostandosi a Loco di Rovegno per trascorrere le pause estive. Nel 1937 aveva intanto sposato Rina Rettagliata, conosciuta proprio in quella località durante il periodo di insegnamento. Partecipò alla Resistenza e, a guerra terminata, riprese la sua attività di maestro nelle scuole elementari. Oltre a questa professione, collaborò anche con diverse riviste e con giornali sia attraverso la pubblicazione di poesie che con contributi in prosa, quali saggi critici, racconti e traduzioni. Morì il 22 gennaio e fu sepolto con la moglie nel cimitero di Rovegno. Molti i riconoscimenti post mortem. Nei primi anni Duemila, la provincia di Genova ha dedicato al poeta il Parco Culturale "Giorgio Caproni", con sede a Montebruno. Il paesino di Fontanigorda gli ha invece dedicato il Sentiero Poetico Giorgio Caproni. La città di Livorno, l'11 novembre 2007, ha posto una targa in Corso Amedeo, in suo ricordo e a Genova, dal 14 febbraio 2009, si può trovare una piazza del centro in via Maggi a lui intitolata. Infine, il 12 agosto 2009, a Fontanigorda è stato inaugurato il centro culturale "Giorgio Caproni".  
Tra le opere di Caproni abbiamo: Come un'allegoria (1932-1935) (poesia 1936), Ballo a Fontanigorda (poesia 1938), Alba (poesia 1938), Finzioni (poesia 1941), Cronistoria (poesia 1943), Il passaggio di Enea. Prime e nuove poesie raccolte (poesia 1956), Il seme del piangere (poesia 1959), Congedo del viaggiatore cerimonioso e altre prosopopee (poesia 1965), Il Terzo libro e altre cose (poesia 1968), Il muro della terra (poesia 1975), Erba francese (poesia 1979), Il franco cacciatore (poesia 1979), Tutte le poesie (poesia 1983), Il labirinto (narrativa 1984), Il conte di Kevenhüller (poesia 1986), Res amissa (poesia 1991), Frammenti di un diario (1948-1949) (narrativa 1995), La scatola nera (saggio 1996), L'opera in versi (poesia 1998), La valigia delle Indie e altre prose (narrativa 1998), Quaderno di traduzioni (poesia 1998), Era così bello parlare. Conversazioni radiofoniche (saggio 2004), Giudizi del lettore. Pareri editoriali (saggio 2006), Una poesia indimenticabile. Lettere 1936-1986 (saggio 2007), Racconti scritti per forza (narrativa 2008).



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