30 giugno 2013

L'eterno ritorno dell'uguale

di Roberto Marino



Anno 2034. Berlusconi deceduto da poco (nessuno me ne voglia, ma a tutti i nati prima o poi tocca morire - come scriveva il saggio Seneca) ma non per sopraggiunta vecchiaia - in fondo è ancora un giovincello - bensì per una festa un po' troppo "elegante" a palazzo Grazioli. Campagna elettorale per le nuove elezioni parlamentari, senza elezione diretta del premier né presidenzialismo; è ancora troppo presto. I quadri dirigenti del Pdl nel panico. 

Dopo sei ore di intensa riunione, a qualcuno (la pasionaria ormai invecchiata Mara Carfagna) viene l'idea di allestire una seduta spiritica, allo scopo di riportare in vita lo spirito del Presidente ed evitare lo sfascio dell'Italia. I personaggi ci sono tutti. La medium è presto trovata, ovviamente Daniela Santanchè. Ignazio La Russa (è intanto rientrato nel partito madre) è un componente essenziale: chi meglio di lui può mettere a proprio agio lo spirito del Cavaliere? Tra spiriti ci si capisce. E poi i fedelissimi: Alfano con qualche capello in più, l'ideatrice Carfagna, Brunetta (la battuta sarebbe troppo facile), Verdini ancora in forma (non lo era vent'anni prima, figuriamoci ora), Sandro Bondi, già in estasi contemplativa da tempo immemore.

Tutto è pronto dunque per la rievocazione. Il tavolino su cui creare la catena umana c'è, la medium è stata trovata, i partecipanti pure, l'ambiente riservato e le luci soffuse di candele anche. Si comincia. Il primo tentativo non va. La medium riprova. Ancora nulla. La Russa allora perde la pazienza, si incazza e sbraita un: «Ma guando gazzo si 'ppresenda Berlusconi? Mi sembra tutta una bbagliacciata!»«Taci! - lo zittisce la Santanché - Non dire così, o il Presidente non appare!».

Ma ad un tratto, ecco, la medium comincia ad essere percorsa da un fremito violento. E' invasata, ingrifata - pardon - sconvolta. Il Sommo spirito appare e dice: «Cribbio! Ma chi è che mi disturba!? Io me la stavo spassando nel girone dei lussuriosi!». «Presidente, deve tornare - dice un timido Alfano - qui la campagna elettorale va malissimo! Siamo perduti! C'è il rischio che vincano i comunisti!»«Non ne se parla nemmeno!» - risponde seccato. «Ma Presidente - tutti insieme - o torna lei o tutti a casa»«E va bene - (con somma benevolenza e grande spirito di sacrificio) risponde il Cavaliere - ma ad una condizione. Voglio una vergine con cui... insomma ci siamo capiti, no? Con una vergine, sapete, non ho mai avuto il piacere». Detto ciò, il Cavaliere congeda i suoi adepti, con l'accordo di rievocarlo a missione compiuta. 

A questo punto però, nasce il problema! Dove si trova in Italia una ragazza vergine che abbia almeno terminato le scuole medie? In fondo, un limite bisogna pure metterlo, no? Dopo un'estenuante ricerca, comunque, il piano va in porto. La ragazza si trova e la seduta va a buon fine. (Risparmiamo i dettagli scabrosi di mistico congiungimento. In fondo, un po' di decenza bisogna pure averla o quantomeno mostrarla). 

Terminato l'atto o-sceno in luogo privato, il Presidente annuncia si suoi: «Grazie, ragazzi! Ci voleva proprio. Il vostro combattente è tornato! Adesso si ricomincia. Forza, Italia!».

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