La poesia è tratta dalla raccolta Gli strumenti umani del 1963. Il poeta affronta una tematica piuttosto incresciosa come la morte. I morti sono infatti i protagonisti di questo breve componimento prosastico di 15 versi e rappresentano ciò che è dileguato, sparito, terminato, attraverso la metafora degli amici partiti dalla spiaggia. Questo è vero solo in apparenza però, perché proprio i morti sono in grado di trasformarsi, in relazione a chi riesce a penetrare nel loro mondo, in orme, chiazze di luce ed ombra che li rendono elementi rivelatori, tracce di luce, «segnali» di una presenza inesistente, evanescente, ma comunque percepibile. L'iniziale silenzio dei morti, a cui si fa rifermento a metà lirica, viene dunque lasciato da parte per affermare il futuro, anche se impreciso e non specificato nei contenuti, loro parlare, rivelatore forse di verità superiori.
Sono andati via tutti -
blaterava la voce dentro il ricevitore.
E poi, saputa: - Non torneranno più -.
Ma oggi
su questo tratto di spiaggia mai prima visitato
quelle toppe solari... Segnali
di loro che partiti non erano affatto?
E zitti quelli al tuo voltarti, come niente fosse.
I morti non è quel che di giorno
in giorno va sprecato, ma quelle
toppe di inesistenza, calce o cenere
pronte a farsi movimento e luce.
Non
dubitare, - m'investe della sua forza il mare -
parleranno.
Vittorio Sereni
Vittorio Sereni (1913-1983) fu un poeta e scrittore italiano. Lombardo di nascita, lasciò la sua città, Luino, per trasferirsi a Brescia, all'età di dodici anni, a causa del lavoro del padre funzionario di dogana. Trasferitosi a Milano per frequentare l'università, si laureò nel 1936 con una tesi su Gozzano, che scatenò qualche polemica durante la seduta. A Milano conobbe alcuni poeti con cui strinse grande amicizia: Anceschi, Vigorelli, Sinisgalli, Gatto, Quasimodo. Con lo scoppio della guerra venne chiamato alle armi, mentre insegnava italiano e latino in un liceo di Modena. Il 24 luglio '43 fu catturato a Paceco, vicino Trapani, e trascorse due anni di prigionia in Algeria e nel Marocco francese, per essere liberato a guerra finita. Nel 1952 lasciò l'insegnamento per dedicarsi al mondo dell'editoria: entrò nell'ufficio stampa della Pirelli, dove rimase fino al 1958. Nello stesso anno divenne direttore letterario della casa editrice Mondadori dove restò fino al 1975 e da '62 al '64 fu direttore editoriale della rivista Questo e altro. Nel 1972 gli venne conferito il premio dell'Accademia dei Lincei. Trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita in giro per il mondo e nel 1981 uscirono le sue traduzioni di classici e contemporanei americani e francesi, che gli valsero, l'anno dopo, il Premio Bagutta. Sempre nell''82 vinse il Premio Viareggio per la poesia e si spense il 10 febbraio dell'anno successivo a causa di aneurisma improvviso.
Opere di Sereni: Frontiera (poesie 1941), Diario d'Algeria (poesie 1947), Una polvere d'anni di Milano (poesie 1954), Non sanno d'essere morti (poesie 1955), Frammenti di una sconfitta - Diario bolognese (poesie 1957), Gli immediati dintorni (prosa 1962), Appuntamento a ora insolita (poesie 1964), L'opzione (prosa 1964), Gli strumenti umani (poesie 1965), Lavori in corso (poesie 1965), Dodici poesie (poesie 1966), La guerra girata altrove (poesie 1969), Ventisei (prosa 1970), Addio Lugano bella (poesie 1971), Da tanto mare (poesie 1971), Sei poesie (poesie 1972), Poesie scelte (1935-1965) (poesie 1973), Torno sabato sera (poesie 1973), Letture preliminari (prosa 1973), Un posto di vacanza (poesie 1974), A Venezia con Biasion (poesie 1975), Tre poesie per Niccolò Gallo (poesie 1977), Nell'estate padana (poesie 1978), Rapsodia breve (poesie 1979), Stella variabile (poesie 1979), La traversata di Milano (prosa 1980), Il sabato tedesco (prosa 1983), Gli immediati dintorni primi e secondi (prosa 1983), Senza l'onore delle armi (prosa 1986), Tutte le poesie (1986), Poesie. Un'antologia per la scuola (1993), Poesie (1995), Sentieri di gloria (prosa 1995), La tentazione della prosa (prosa 1998), Viaggio in Cina (prosa 2004). Oltre ad una gran mole di lettere e carteggi vari, le fatiche letterarie di Sereni si compongono anche di una ricca serie di traduzioni di scrittori e poeti francesi e americani, quali Julien Gerren, Paul Valéry, William Carlos Williams, René Char, Guillaume Apollinaire.
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