28 settembre 2013

Sabato in Poesia: "Autunno" di Francesco Guccini

Autunno è una canzone di Francesco Guccini, inserita nell'album Stagioni pubblicato nel 2000. Leggendo il testo, dal taglio molto intimistico, si percepiscono immediatamente le sensazioni di malinconia, nostalgia, rimpianto, lentezza, che questa stagione sembra portare con sé e, di conseguenza, trasmettere. In effetti, la mescolanza tra le immagini (molto decise, quasi al limite di una "maniacale" precisione descrittiva) di una natura che apparentemente si addormenta e il susseguirsi dei moti nell'interiorità dell'uomo dà vita ad una certa continuità crepuscolare della realtà. Bisogna stare attenti però, l'apparente quiescenza del tempo è più una percezione che una realtà; le giornate vengono consumate, pur nella loro noiosa ripetitività, e ritrovarsi dall'autunno dell'anno a quello della vita potrebbe essere questione di poco, amara sorpresa. 


Un'oca che sguazza nel fango,
un cane che abbaia a comando,
la pioggia che cade e non cade,
le nebbie striscianti
che svelano e velano strade;
profilo degli alberi secchi,
spezzarsi scrosciante di stecchi,
sul monte ogni tanto gli spari
e cadono urlando di morte
gli animali ignari.
L'autunno ti fa sonnolento,
la luce del giorno è un momento
che irrompe e veloce è svanita;
metafora lucida di quello che è la nostra vita.
L'autunno che sfuma i contorni
consuma in un giorno più giorni,
ti sembra sia un gioco indolente
ma rapido brucia giornate
che appaiono lente.
Odori di fumo e foschia,
fanghiglia di periferia,
distese di foglia marcita
che cade in silenzio
lasciando per sempre la vita;
rinchiudersi in casa a aspettare
qualcuno o qualcosa da fare,
qualcosa che mai si farà
qualcuno che sai non esiste e che non suonerà;
rinchiudersi in casa a contare
le ore che fai scivolare
pensando confuso al mistero
dei tanti «io sarò» diventati per sempre «io ero»;
rinchiudersi in casa a guardare
un libro, una foto, un giornale
ignorando quel rodere sordo
che cambia «io faccio»
e lo fa diventare «io ricordo».
La notte è di colpo calata,
c'è un'oscurità perforata
da un'auto che passa veloce
lasciando soltanto al silenzio
la buia sua voce;
rumore che appare e scompare,
immagine crepuscolare
del correre tuo senza scopo,
del tempo che gioca con te
come il gatto col topo.
Le storie credute importanti
si sbriciolano in pochi istanti,
figure e impressioni passate
si fanno lontane e lontana così è la tua estate;
e vesti la notte incombente
lasciando vagare la mente
al niente temuto e aspettato
sapendo che questo è il tuo autunno
che adesso è arrivato.

Francesco Guccini

Francesco Guccini (1940 - vivente), cantautore e scrittore di libri gialli, nasce a Modena il 14 gennaio. A causa della guerra trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Pavana, piccola località di confine dell'Appennino Pistoiese a cui resterà sempre legato. Nel 1960 si trasferisce a Bologna, dove frequenta la facoltà di Magistero Lettere e, per due anni fa il cronista alla Gazzetta di Modena. Insegna per vent'anni lingua italiana al Dickinson College, scuola off-campus con sede a Bologna, dell'Università della Pennsylvania. Nel 1967, si ha il suo debutto come cantautore con la pubblicazione del suo primo disco, Folk Beat n.1, che apre la strada ad una fortunata e meritata carriera, ormai quarantennale, di cantautore. Nel 1989, Guccini fa il suo esordio nel mondo della letteratura con la pubblicazione del suo primo libro, Croniche epafaniche. Riceve numerosi premi e riconoscimenti, tra cui nel 2001 la laurea ad honorem in Scienze della Formazione dalle Università di Bologna - Modena e Reggio Emilia. 
Le sue principali opere sono: Folk Beat n.1 (disco 1967), Due anni dopo (disco 1970), L'isola non trovata (disco 1970), Radici (disco 1972), Opera buffa (disco 1973), Stanze di vita quotidiana (disco 1974), Via Paolo Fabbri 43 (disco 1976), Amerigo (disco 1978), Guccini (disco 1983), Signora Bovary (disco 1987), Croniche epafaniche (libro 1989), Quello che non... (disco 1990), Parnassius Guccinii (disco 1993), Vacca d'un cane (libro 1993), Storie d'inverno (libro 1994), Novecento e Novecento: il tempo del lavoro, il tempo del riposo: storie e genti dell'Appennino modenese (libro 1995), D'amore di morte e di altre sciocchezze (disco 1996),  La legge del bar e altre comiche (libro 1995), Macaroni. Romanzo di santi e delinquenti (libro 1997), Un disco dei Platters. Romanzo dei di un maresciallo e di una regina (libro 1998), Dizionario del dialetto di Pavana. Una comunità tra Pistoiese e Bolognese (libro 1998), Un altro giorno è andato (libro 1999), Stagioni (disco 2000), Questo sangue che impasta la terra (libro 2001), Storia di altre storie (libro 2001), Lo spirito e altri briganti (libro 2002), Il vecchio e il bambino (libro 2002), Cittanova Blues (libro 2003), Ritratti (disco 2004), L'uomo che reggeva il cielo (libro 2005), Icaro (libro 2008), L'ultima Thule (disco 2012).

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