di Roberto Marino
Gli storici della Chiesa, gli studiosi del pensiero cristiano, gli intellettuali e osservatori in genere, titolati e non, stanno avendo e continueranno ad avere un bel da fare nell'interpretare i comportamenti, i gesti, le parole di papa Francesco I. Sì, perché questo pontefice - come tutti stiamo osservando - sta dimostrando di avere una grande carica innovativa all'interno del tessuto della Chiesa.
Tutto è incominciato con la coraggiosa decisione a sorpresa dell'ormai papa emerito Benedetto XVI di abdicare o dimettersi (nella forma c'è una certa differenza tra le due modalità di abbandono, nella sostanza il risultato è identico), lasciando il ruolo di responsabilità più alto per la guida della cristianità ad un uomo più giovane, più energico, più determinato, più capace di affrontare e risolvere le sfide della modernità per una istituzione di duemila anni. Il gesto di Ratzinger è stato uno di quelli che spiazzano, che lasciano sgomenti e sparigliano non poco le carte, se si pensa che il precedente risale ad oltre 700 anni prima con Celestino V.
Si è poi proseguito con la scelta del nome "Francesco", che richiama il senso di semplicità, vicinanza alla gente, rifiuto dell'aristocrazia elitaria, che da sempre ha in qualche modo circondato la carica di pontefice. L'obiettivo di papa Francesco si inserisce nel percorso già avviato da papa Giovanni XXIII e proseguito da Giovanni Paolo II, ma con Bergoglio acquisisce un'immagine nuova, più fresca, più vicina. Come dimenticare infatti le prime parole che papa Francesco pronunciò immediatamente dopo l'annuncio della sua elezione? Quel semplice, normale, educato "buonasera", circondato da una comprensibile e umana sensazione di leggero imbarazzo o la metafora ironica che utilizzò per descrivere la propria provenienza (disse infatti: «... voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo ...»).
E' un papa semplice Francesco, uomo normale appassionato di calcio, che rifiuta alti livelli di sicurezza, che viaggia su un aereo di linea, che si immerge nel bagno di folla durante la Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile, che rilascia interviste durante il viaggio di ritorno in Italia, che ricerca le proprie origini piemontesi, che ha il coraggio di aprire esplicitamente agli omosessuali - dicendo «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?» - e di esprimere solidarietà umana e religiosa nei confronti delle persone divorziate.
Certo, su alcune questioni come la possibilità che la Chiesa accetti il sacerdozio femminile il Papa è stato perentorio nel ribadire il suo secco no. Alla domanda di una giornalista brasiliana, Ana Fereira, sulla questione Bergoglio ha risposto che la Chiesa non prende in considerazione nel modo più assoluto la possibilità di ordinazione femminile - citando sul tema Giovanni Paolo II - tuttavia ha cercato di lasciare intravedere qualche spiraglio, parlando della necessità di aprire riflessione teologica sul ruolo della donna all'interno della cattolicesimo.
Vedremo come proseguirà il percorso di papa Francesco e se saprà essere all'altezza del grande compito di cambiamento che lo aspetta e di fronte al quale sembra avere raccolto la sfida. In agenda, ci sono questioni di grande importanza come la riforma della curia romana, l'emorragia della fede nei Paesi sudamericani (il viaggio in Brasile in occasione della GMG è stato molto strategico da questo punto di vista), il problema spinoso dello Ior. Il lavoro preliminare per adesso è stato soddisfacente. Il compromesso tra modernità e custodia dei valori antichi, che questo papa incarna, sta funzionando, così come sta funzionando la sua straordinaria efficacia comunicativa. Per il resto, c'è ancora tempo, in fondo è successore di Pietro da soli quattro mesi.
Certo, su alcune questioni come la possibilità che la Chiesa accetti il sacerdozio femminile il Papa è stato perentorio nel ribadire il suo secco no. Alla domanda di una giornalista brasiliana, Ana Fereira, sulla questione Bergoglio ha risposto che la Chiesa non prende in considerazione nel modo più assoluto la possibilità di ordinazione femminile - citando sul tema Giovanni Paolo II - tuttavia ha cercato di lasciare intravedere qualche spiraglio, parlando della necessità di aprire riflessione teologica sul ruolo della donna all'interno della cattolicesimo.
Vedremo come proseguirà il percorso di papa Francesco e se saprà essere all'altezza del grande compito di cambiamento che lo aspetta e di fronte al quale sembra avere raccolto la sfida. In agenda, ci sono questioni di grande importanza come la riforma della curia romana, l'emorragia della fede nei Paesi sudamericani (il viaggio in Brasile in occasione della GMG è stato molto strategico da questo punto di vista), il problema spinoso dello Ior. Il lavoro preliminare per adesso è stato soddisfacente. Il compromesso tra modernità e custodia dei valori antichi, che questo papa incarna, sta funzionando, così come sta funzionando la sua straordinaria efficacia comunicativa. Per il resto, c'è ancora tempo, in fondo è successore di Pietro da soli quattro mesi.
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