16 maggio 2014

La democrazia ha fallito

di Roberto Marino

La democrazia è la migliore forma di governo di cui disponiamo e che la Storia ci ha consegnato. Sembra un refrain vuoto e privo di sostanza, in particolare in un periodo storico in cui gli scandali politici ed economici sono all'ordine del giorno; eppure è così. Almeno in teoria. 

Potere appartenente ai cittadini, che lo esprimono attraverso le consultazioni elettorali; criterio di rappresentanza che implica la delega nella mani di persone che ne fanno le veci; divisione dei poteri; alternanza dei governi di diverso schieramento (il che implica o dovrebbe implicare una diversità di programmi e soluzioni ai problemi) secondo l'idea della discontinuità. Questi sono i principi su cui si basa la democrazia ed è per la loro affermazione che nei secoli scorsi centinaia e centinaia di giovani e uomini hanno rischiato la vita; e spesso l'hanno anche persa.

La democrazia l'hanno inventata senza dubbio gli inglesi quattro secoli fa, in seguito alla lotta contro la corona di Giacomo II Stuart e prima di lui del fratello Carlo II, sfociata poi nella gloriosa rivoluzione guidata dal parlamento dei whigs e dei tories. Il popolo di sua maestà ha poi trasmesso questo ideale ai cugini americani, che hanno voluto rinfrescare loro la memoria, visto che appena un secolo dopo si rifiutavano di concedere loro libertà ed indipendenza; in barba a tutti i principi democratici. Poi è arrivata la rivoluzione francese ed anche la Francia ha fatto proprio il vessillo democratico.

Noi italiani siamo arrivati molto tardi alla democrazia e i risultati si vedono. Ci siamo avvicinati ad essa con l'unità nel 1861, ma all'epoca il criterio di rappresentanza era molto esiguo visto che il suffragio era basato sul censo e per questo appannaggio di pochi. Poi abbiamo avuto la parentesi ventennale della dittatura fascista e solo dal 1945 in poi abbiamo sviluppato una forma di democrazia soddisfacente.

Bene, dopo l'esperienza avuta, possiamo dire che la democrazia è un sistema che funziona se ha la capacità di rinnovarsi al suo interno; rinnovamento che in Italia è ancora un lontano miraggio. Gli scandali degli ultimi giorni non solo lo dimostrano, ce lo schiaffano direttamente in faccia, al punto che l'ansia di fare di questa classe politica governativa (nuova?) appare appunto solo ansia. Il resto è retorica, comunicazione, marketing.

La classe dirigente degli ultimi trenta anni ha dimostrato di non riuscire ad impostare un vero rinnovamento che parta dall'alto, non ci resta quindi che giocare l'altra carta disponibile: quella del rinnovamento imposto dal basso. Le elezioni europee possono essere la prima occasione utile ed importante da cui partire per raggiungere questo obiettivo, dando alla nostra classe dirigente un segnale forte, ciascuno nel modo che ritiene più opportuno: voto di protesta, astensionismo, annullamento della scheda elettorale.

E' ora infatti che i cittadini si sveglino dal sonno politico, che genera anch'esso solo situazioni mostruose, e chiedano risposte efficaci ai propri governanti. Se essi non sono in grado di darne sotto il profilo politico, economico, morale, possono tranquillamente andare a casa. Anche questo, lo abbiamo detto, è democrazia.

1 commento :

  1. Concordo con te, però credo che il problema non consista nel sistema in sé, ma negli usi e negli abusi che se ne fanno, ovvero, nella strumentalizzazione a fini personali delle libertà e dei diritti che esso garantisce e che lo rendono così grande ed insostituibile. Spesso sembra che questi vengano scambiati per un mezzo che permette di fare tutto ciò che si vuole, a scapito di tutto e di tutti: dire Democrazia significa dire bene comune, ognuno, invece, agisce solo per se stesso! Questo uso-abuso del sistema indica che forse non si è capito, in fondo, che cosa significhi veramente, quali siano le sue reali potenzialità e come sfruttarle. Pertanto, io non parlerei di fallimento della Democrazia: credo che essa è stata, come tu affermi e rimarrà il sistema migliore. Il rinnovamento dal basso (che tu auspichi) non è qualcosa che può avvenire solo al suo interno? Il problema è che bisogna anche rinnovare la concezione che ognuno ha di questo sistema.

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